IL MIELE E LE CONTRAFFAZIONI

 

Il miele c’è sempre stato. Nell'antichità veniva raccolto quello selvatico, anche se era difficile recuperarlo; le api lo difendevano bene.

E questo già ci dice quanto è da consumare.

In seguito, ai tempi degli antichi egizi, si è iniziato con l’apicoltura.

Il miele è un alimento molto interessante: è composto da glucosio e fruttosio, ha un indice glicemico molto alto, ma contiene anche la vitamina C e i polifenoli che contrastano l’eccessivo innalzamento della glicemia, dopo l’assunzione.

Ne esistono centinaia di varietà ma i benefici, che includono effetti antiossidanti, antinfiammatori e immunomodulanti, sono invariati per tutti i tipi di miele finora studiati.

Se lo cuociamo-scaldiamo, perde le sostanze benefiche.

Ma non voglio dilungarmi sulle proprietà e benefici, bensì farti comprendere come, oggi, sia difficile trovare la qualità in ciò che acquistiamo (non solo per il miele) sealed

 

Il problema del miele

Sono la presenza di contaminanti e le contraffazioni.

Le api sono un bersaglio indiretto dei pesticidi utilizzati nell’ambiente, come i neonicotinoidi, o dei pesticidi spruzzati sulle arnie per preservarle dagli attacchi dell’infestante: l’acaro Varroa destructor.

Dopo che molte analisi hanno riscontrato concentrazioni di pesticidi nel miele, alcuni produttori sono passati alla controffensiva.

Determinati pesticidi utilizzati nelle arnie si denaturano con le temperature elevate, ecco che riscaldare il miele può servire a superare i controlli di qualità.

Le contraffazioni sono difficili da contrastare.

Solo per fare un esempio, un paese extraeuropeo spedisce a basso costo una miscela di glucosio, fruttosio, saccarosio e acqua, con aggiunta di carotenoidi (che danno colore), a un produttore nostrano “allunga” il proprio miele con la miscela artificiale e poi lo vende a un prezzo appetibile.

Meglio evitare di comprare un vasetto che magari farà bene al portafoglio, ma male alla salute.

Un facile trucchetto casalingo può aiutarti a smascherare un prodotto di scarsa qualità.

A parte le varietà di acacia e di castagno, il miele lasciato in un luogo fresco tende rapidamente a cristallizzare.

Quindi, mettete il vostro barattolo in cantina: se dopo qualche settimana troverete il miele stratificato in due parti, una cristallizzata e una rimasta liquida, probabilmente è stato “allungato” oppure è stato prodotto con due mieli diversi, di cui uno ha subito forti processi termici per nascondere i pesticidi.

Un consiglio: non affezionatevi troppo a un sapore, ma cercate di variare il più possibile…ne gioveranno il palato e il sistema immunitario.

Avendo questo indice glicemico molto alto, bisogna andarci piano ed è meglio mescolarlo con un grasso di buona qualità: per esempio, un cucchiaino di miele, un po’ di tahini (semi di sesamo) e acqua, rallenta l’assorbimento degli zuccheri.

Scegliete il miele vero, da alveari non trattati con antibiotici. La soluzione migliore è cercare piccoli produttori di fiducia, chiedere informazioni su come produce il suo miele e se possibile visitare il suo alveare o assistere alla raccolta e lavorazione.

Ricorda: l'offerta la creiamo noi...domandando!

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